La Scelta dell'Avvocato nella Tutela Legale Assicurazione. Come funziona la tutela legale assicurativa.
La Scelta dell'Avvocato nella Tutela Legale Assicurazione. Quando l'Assicurazione paga le spese dell'avvocato?


La Scelta dell’Avvocato nella Tutela Legale Assicurazione.
Cosa bisogna sapere sulla copertura legale offerta dall’Assicurazione – Indice
- La Scelta dell’Avvocato nella Tutela Legale Assicurazione: sono libero di scegliermi l’Avvocato che voglio?
- Come funziona la Tutela Legale nelle Assicurazioni?
- Per quali motivi potrebbe essere conveniente attivare la Polizza Tutela Legale? Che cosa offre?
- Quando l’assicurazione non paga le spese legali? Cosa dice l’Europa e cosa avviene in Italia
- In Italia quand’è che l’assicurazione paga o non paga le spese legali?
- La Scelta dell’Avvocato nella Tutela Legale Assicurazione: cosa caratterizza questa polizza? Quanto costa pagare un avvocato in caso di incidente?
- Cosa sono le Esclusioni e le Coperture; le Franchigie e i Massimali nella Polizza.
- In definitiva quanto prende un avvocato per un sinistro?
- Modulo disdetta: cosa è bene sapere al riguardo?
- Allora conviene o no attivare la polizza?
- Ci si può rivolgere al proprio avvocato di fiducia o bisogna accettare il legale proposto dalla compagnia assicurativa?
La Scelta dell'Avvocato nella Tutela Legale Assicurazione: sono libero di scegliermi l’Avvocato che voglio?
Prima di definire gli approfondimenti relativi alla polizza tutela legale è importante partire da una premessa: con la polizza tutela legale nell’Rc Auto il cittadino è libero di scegliersi l’avvocato che vuole.
Non è vero che deve scegliere obbligatoriamente l’avvocato dell’Assicurazione.
Anche perché se l’avvocato ha rapporti economici e professionali con l’Assicurazione ci potrebbe essere il pericolo che faccia gli interessi di quest’ultima; più che del cittadino.
Procediamo dunque all’approfondimento dell’argomento relativo alle polizze tutela legale.
In seguito all’entrata in vigore delle nuove norme del codice della strada, e nello specifico in riferimento a quelle attinenti al reato di omicidio stradale, si è registrato un evidente incremento delle “garanzie accessorie” nelle polizze Rc Auto; queste garanzie, note come voci supplementari, vengono affiancate alle tradizionali coperture della polizza RC auto.
Lo scopo più importante di queste garanzie accessorie verte attorno all’opportunità di consentire al conducente del mezzo di tutelarsi dal punto di vista legale in caso di scenari negativi o avversi; come può essere un furto, un danneggiamento; ma anche una controversia legale in sede civile o penale.
Una delle più importanti coperture aggiuntive di natura assicurativa è appunto la polizza tutela legale.
Il suo scopo primario, consiste nel mettere a disposizione il cittadino di poter rivendicare i propri diritti attraverso le vie legali; siano esse in sede stragiudiziale o giudiziale; civile o penale.
In determinati casi la polizza tutela legale potrebbe essere estesa anche ai familiari.
Questa garanzia accessoria viene considerata come un servizio facente parte del premio assicurativo; ragion per cui sono valide tutte le normative che il codice legislativo prevede in rapporto a rinnovi e a scadenze.
Come funziona la tutela legale nelle assicurazioni?
Si è dunque visto come la polizza tutela legale sia una garanzia accessoria proposta dalle compagnie assicurative.
E che questa interviene nel caso in cui il cittadino possa aver bisogno, per qualsiasi circostanza avversa, di un’assistenza legale a difesa della propria posizione.
Con questa polizza le spese legali vengono pagate generalmente dalle compagnie assicurative.
Il cittadino rimane libero di scegliere l’avvocato che vuole per affermare le sue ragioni; e le spese di questo intervento sono pagate dall’Assicurazione.
Questo discorso è valido a livello stragiudiziale; ovvero nella fase iniziale della controversia, quando le parti cercano di risolvere la problematica senza andare in causa; ma risulta valido anche durante l’effettiva fase giudiziale; cioè durante un’eventuale processo.
Attenzione però: questo però non vuol dire che la polizza di tutela legale consenta al diretto interessato di fare causa alla controparte a spesa della compagnia assicurativa; in qualsiasi circostanza e con un libero arbitrio assoluto.
Vi deve essere un’effettiva e concreta motivazione che porta all’attivazione del servizio presente nella polizza; bisogna dimostrare all’impresa assicurativa che vi è una seria problematica che richiede l’intervento di un legale.
E dunque l’attivazione della polizza.
Per quali motivi potrebbe essere conveniente attivare la polizza tutela legale? Che cosa offre?
Può essere conveniente attivare tale polizza se si vuole avere una maggiore tranquillità; nell’eventualità di un evento avverso e di una successiva problematica con l’Assicurazione.
Non bisogna infatti pensare che l’assistenza legale sia necessaria solo in casi di sinistri gravi o estremamente problematici e complessi.
L’assistenza legale esperta e qualificata può essere utile anche nella gestione di un sinistro più semplice; nel quale però, ad esempio, l’Assicurazione potrebbe, ad esempio, volere dare torto al cittadino.
Che allora per ribadire le sue ragione si rivolge a un avvocato che cura i suoi interessi; la stessa Corte di Cassazione, con la sentenza n.11606 del 2005 ha condannato il comportamento delle compagnie assicurative; affermando, e consigliando, i cittadini ad esercitare il loro diritto ad avere un’efficace tutela legale; nel caso in cui debbano relazionarsi con esse.
Questo perché è importante che il cittadino chieda assistenza in caso di problematica con l’assicurazione; ma anche perché è importante che l’avvocato scelto sia una figura terza e indipendente.
Cioè che preferibilmente non abbia rapporti professionali con la compagnia.
Per questo il cittadino è libero di scegliere l’avvocato che vuole; perché (alcuni cittadini si sono lamentati di ciò) se si fosse costretti a scegliere l’avvocato imposto dall’assicurazione potrebbe, teoricamente, non esserci quella terzietà ed imparzialità indispensabili nell’assistenza legale.
Se l’avvocato è un dipendente o ha rapporti economici con la compagnia potrebbe, in linea teorica, tendere a fare i loro interessi; e non quelli del cittadino.
Quando l'assicurazione non paga le spese legali? Cosa dice l’Europa e cosa avviene in Italia.
Domanda particolare che merita un approfondimento; partiamo dal contesto dell’Unione europea.
Nel 2020 la Corte di Giustizia si è espressa relativamente alla libertà del cittadino di scegliere il proprio avvocato durante la fase di mediazione; si tratta della sentenza relativa alla causa C-667/18 .
La sentenza fa riferimento alla direttiva europea 2009/138/CE; in particolar modo all’art. 201 della direttiva; quando essa cioè si riferisce al concetto di “procedimento giudiziario” relativamente all’ambito assicurativo.
Alla Corte di Giustizia è stato dunque chiesto se in tale ambito doveva rientrare anche la fase stragiudiziale e giudiziale.
Il suddetto art.201 di tale direttiva stabilisce infatti tutti i casi nei quali il cittadino è pienamente libero di scegliere il suo avvocato; la Corte ha che tale direttiva europea, fra i suoi scopi principali, ha proprio la difesa degli interessi dei cittadini assicurati; si è stabilito dunque che è loro il diritto di scegliere autonomamente il legale che deve rappresentarli in sede giuridica.
È stata dunque così respinta l’interpretazione restrittiva di tale direttiva.
In Italia quand’è che l'assicurazione paga o non paga le spese legali?
Nel caso di una polizza RCA non è infrequente che la compagnia assicurativa cerchi di includere nel pacchetto anche la tutela legale; in questo caso la scelta dell’avvocato è libera.
Il cittadino non obbligato a scegliere l’avvocato che indica l’Assicurazione.
Si è dato grande risalto mediatico a una recente sentenza della Cassazione; che però nulla a che vedere con la gestione di sinistri stradali e la relativa tutela legale; a meno che il cittadino non sottoscriva consapevolmente una precisa clausola, la tutela legale permette al cittadino di scegliere l’avvocato che vuole.
La sentenza che, con confusione, viene citata è l’ordinanza n.4202/2020; con la quale la Cassazione ha dato ragione a una compagnia assicurativa che non voleva pagare le spese legali di un suo assistito.
Per quale motivo ciò è accaduto?
Perché il caso preso in esame dalla Corte è un caso particolare; nello specifico la Corte è stata chiamata a giudicare la controversia fra un odontoiatra e la sua compagnia assicurativa.
L’odontoiatra è stato infatti chiamato in giudizio da un suo paziente per responsabilità medica; ed ha scelto di farsi assistere nella controversia da un suo avvocato di fiducia anziché dall’avvocato che gli era stato imposto dall’Assicurazione.
Il contratto generale che però l’odontoiatra aveva sottoscritto con la compagnia prevedeva, in questo specifico caso, l’obbligo per il professionista di scegliere un avvocato scelto dalla compagnia; togliendogli dunque la libertà di scelta.
Dunque l’odontoiatra al momento della stipula del contratto aveva accettato anche questa specifica clausola; che dunque la Cassazione ha ritenuto di dover confermare.
È chiaro che questo è uno specifico caso, dove c’è un chiaro vincolo contrattuale; nel momento in cui il vincolo è presente nel contratto ed il cliente ne è a conoscenza non si può, al momento dell’intervento, richiedere una modifica del contratto.
Ma facendo una considerazione più generale in moltissimi casi i cittadini hanno invece la libertà di scegliere il proprio avvocato liberamente; in caso di controversia con la compagnia assicurativa.
Quello preso in esame dalla Corte è stato un caso estremamente specifico.
La Scelta dell'Avvocato nella Tutela Legale Assicurazione: cosa caratterizza questa polizza? Quanto costa pagare un avvocato in caso di incidente?
In caso di sottoscrizione di tale polizza il costo dell’avvocato ricade sulla compagnia assicurativa; che non può inoltre imporre nessun specifico legale al cittadino.
Per quanto riguarda i tratti distintivi di una polizza tutela legale questi sono diversi: durata precisa del contratto, coperture assicurative proposte; estensioni ed esclusioni relative alla copertura; massimali, scoperti di polizza e infine franchigie.
Addentrandoci nei particolari, è bene chiarire che la polizza di tutela legale si contraddistingue per una durata ben precisa.
Nello specifico generalmente si va da un anno a sei mesi; in base alla tipologia di contratto assicurativo.
Nel corso del suddetto intervallo di tempo, il diretto interessato è coperto dall’assicurazione e ha l’opportunità di beneficiare di tutti i servizi sottoscritti; ovviamente sempre restando entro i termini pattuiti con la compagine assicurativa di rappresentanza.
Ciascun contratto contiene una a una tutte le coperture messe a disposizione dell’assicurato.
Sono informazioni molto importanti; è fondamentale dunque che l’assicurato legga con attenzione tutte le clausole del contratto.
In genere, le compagini assicurative sono solite fornire tutta una serie di estensioni, volte ad aumentare il quantitativo di servizi rientranti all’interno della polizza tutela legale.
In alternativa, vi sono sempre i presupposti per apportare modifiche concrete a determinati parametri, ma solo presentando una richiesta certificata.
Cosa sono le Esclusioni e le Coperture; le Franchigie e i Massimali nella Polizza.
Il cliente della compagine assicurative deve focalizzarsi anche su un’altra questione: quali sono le esclusioni di copertura previste dalla polizza assicurativa?
Le norme dell’lsvap lasciano chiaramente intendere che le suddette esclusioni devono essere necessariamente indicate nel contratto in ogni minimo dettaglio.
Si ribadisce dunque l’assoluta necessità di leggere attentamente il contratto proposto dalla compagnia prima di accettarlo.
Analogo discorso riguarda la franchigia e il massimale di copertura previsto dalla polizza.
All’interno di questa anche la franchigia, così come il massimale di copertura, devono essere indicati in maniera chiara.
Ma che cos’è la franchigia? È sostanzialmente quel valore minimo che non permette alla copertura assicurativa di scattare.
Questo parametro, che cambia in rapporto alla natura del contratto stipulato e della compagnia assicurativa, è in genere di basso valore economico.
Facciamo un esempio: il cliente ha sottoscritto una polizza con una franchigia di 500 euro; a seguito di un evento avverso subisce un danno di 1000 euro; la sua Assicurazione coprirà con le spese 500 euro, gli altri 500 saranno a carico del cliente.
Il massimale rappresenta invece la soglia massima risarcibile stabilita dalla polizza RC Auto; il massimale minimo previsto dalla legge per tale polizza è 7 milioni e 750 mila euro; di cui 6 milioni e passa per danni alle persone e quasi 1 milione e mezzo per danni alle cose.
L’eventuale eccedenza che supera questi limiti dovrà essere rimborsata dal cliente.
Ciascuna copertura inserita all’interno della polizza tutela legale si contraddistingue per uno specifico massimale. Ne consegue che sulla base della natura del servizio richiesta, si potrà comunque contare su un budget. Quest’ultimo viene limitato dalle clausole di turno.
In definitiva quanto prende un avvocato per un sinistro?
La Corte di Cassazione con la sentenza 11606 ha stabilito che i cittadini hanno diritto a chiedere assistenza legale dopo avere subito un sinistro; e che le spese legali di questo servizio debbano essere pagate dalla Compagna Assicurativa.
Se volessimo entrare nello specifico il servizio di Incidente Risarcito Gratis va in questa direzione; l’assistenza legale stragiduziaria è totalmente gratuita per tutti i cittadini che la richiedono; su tutto il territorio nazionale.
Cosa è l’assistenza legale stragiduziaria? È la capacità di risolvere in favore del cittadino una controversia giudiziaria senza dovere andare in causa.
Facendogli risparmiare così denaro e tempo; è ovvio, non in tutti i casi questo è possibile; può accadere infatti che una compagnia assicurativa assuma una posizione oppositiva nei confronti del cittadino danneggiato; ci può essere ad esempio il caso in cui l’Assicurazione voglia addebitare interamente al cittadino la colpa dell’incidente; non risarcendogli così nulla.
In questo caso lo studio, dopo attenta valutazione del caso, potrebbe decidere di andare in causa per il cittadino.
È ovvio che in tal caso si esce dall’assistenza legale stragiudiziaria; si deve affrontare un processo che ha dei costi tecnici e dei tempi; in caso di processo ci sarà dunque un accordo fra cliente e avvocato sull’eventuale anticipo delle spese tecniche, legali.
Se si dovesse dare una cifra di riferimento per sapere quanto prende un avvocato per un sinistro potremmo dire una percentuale che va dal 5% al 20% della somma risarcita; ma verosimilmente non ha alcun senso dare cifre prestabilite; ogni caso è a sé, con le sue peculiarità; il cittadino dovrà dunque fare analizzare il caso da un legale e chiedere, eventualmente, informazioni o preventivi sulle spese legali da sostenere.
Modulo disdetta: cosa è bene sapere al riguardo?
La polizza tutela legale messa a disposizione dalle compagnie assicurative prevede il tacito rinnovo, qualora l’assicurato decidesse di non presentare alcuna disdetta . Il rinnovo del contratto, quindi, è automatico in caso i mancata disdetta e varrà per l’anno seguente .
Effettuare l’invio della disdetta alla compagine assicurativa , per quanto concerne la polizza tutela legale, è cosa sempre opportuna che è bene portare a termine sulla base di quelli che sono i termini sanciti nel contratto.
Bisogna compi lare i moduli di disdetta della polizza forniti dalla compagnia assicurativa. Qualora si avesse la volontà di procedere con la disdetta della polizza di tutela legale , si può agire in prima persona, facendo l’invio , oppure è possibile lasciare che se ne occupi un avvocato diverso da quello della compagnia .
Si può optare per la raccomandata o per un’email (casella di Posta Elettronica Certificata) che ha valenza legale a tutti gli effetti. A fronte di dimenticanze o di errori nelle tempistiche di invio della disdetta o nelle modalità, il rinnovo è automatico per un ulteriore anno.
E anche qui la questione si presenterà nuovamente .
Dunque in caso si volesse disdire l’attivazione o il rinnovo automatico di tale polizza bisognerà muoversi con un consistente anticipo rispetto alla data di scadenza della stessa.
Allora conviene o no attivare la polizza?
Per una buona parte dei sinistri stradali nel nostro Paese viene utilizzata la Constatazione Amichevole: se le parti sottoscrivono il Modulo Blu, allora la gestione dell’incidente potrebbe venire semplificata; almeno in teoria.
Perché le dichiarazioni nel modulo potrebbero non essere concordanti; o comunque, anche se lo fossero, ci potrebbe essere una valutazione (ad es. sull’eventuale concorso di colpa) diversa fra compagnia assicurativa e vittima del sinistro.
Per questo motivo è sempre utile richiedere l’assistenza legale specifica nella trattazione di tale danni; anche in questa prima fase di gestione.
Come abbiamo visto la Cassazione ha stabilito il diritto del cittadino di richiedere assistenza legale in caso di sinistro; dunque non c’è necessariamente bisogno dell’attivazione di una polizza tutela legale per richiedere l’assistenza di un professionista; meno che mai l’eventuale avvocato deve essere indicato dall’assicurazione.
In ogni caso il cittadino può chiedere l’intervento di un avvocato, anche senza tale polizza.
Il servizio di Incidente Risarcito Gratis nasce ad esempio proprio per venire incontro a questa esigenza.
La questione più ostica riguarda il numero crescente di automobilisti che si ritrova a dover fronteggiare situazioni complesse in seguito a un incidente stradale; e che magari deve ricorrere al tribunale per vedere riconosciute le proprie ragioni.
In questi casi l’intervento di una polizza tutela legale potrebbe semplificare le cose; dato che la compagnia assicurativa potrebbe accollarsi tutte le spese legali, iniziando e concludendo il processo legale.
Ci si può rivolgere al proprio avvocato di fiducia o bisogna accettare il legale proposto dalla compagnia assicurativa?
Assolutamente si, a patto che tutto venga comunicato in anticipo alla propria compagine assicurativa; l’ideale è segnalarlo entro tre giorni di distanza dal sinistro.
Allo stato attuale delle cose, va ricordato che la garanzia accessoria più richiesta è la polizza tutela legale; per il semplice motivo che fornisce all’automobilista una protezione più ampia (in teoria) contro gli inconvenienti che si nascondono sempre in agguato quando si guida.
In definitiva , l’automobilista che decide di stipulare una polizza giudiziale, dove è previsto il rimborso da parte della compagnia assicurativa per ciò che concerne possibili spese legali da sostenere dinanzi a un giudice in tribunale, ha la facoltà di scegliere l’avvocato che predilige.
Non esiste alcun obbligo da parte della compagnia assicurativa che, di fatto, non può imporre i suoi legali.
Analogamente, la compagine assicurativa non può far valere alcuna clausola contrattuale , dove si prevede di rimborsare le spese solo ed esclusivamente nella casistica in cui fosse necessaria l’assistenza legale e non qualora non lo fosse; come si potrebbe verificare in un eventuale scenario, dove la presenza del rappresentante legale in causa non risulta obbligatoria per legge.
Per il cliente, quindi , vi deve essere assoluta libertà di scelta dell’avvocato. Non vanno, perciò, posti paletti dalle compagnie assicurative.
La libertà del diretto interessano non deve mai risentirne.
Quest’ultimo. infatti, deve sentirsi sempre tutelato.

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